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Il campo di concentramento di Bergen Belsen. |
Da questa pagina č possibile accedere a due immagini fotografiche. La prima documenta lo stato in cui gli anglo-americani trovarono il campo di Bergen-Belsen, nei pressi di Hannover, nella primavera del 1945. La seconda mostra un gruppo di SS addette alla sorveglianza della sezione femminile del campo dopo il loro arresto da parte dei soldati che liberarono il campo.
Bergen-Belsen era stato, sino ai primi mesi del 1945, un semplice campo di detenzione (non di sterminio), con una capienza sufficiente ad ospitare 7000 prigionieri. Nell'aprile del 1945, giunsero nel campo circa 28.000 nuovi prigionieri, trasferiti dal campo di Auschwitz, che si aggiunsero ad altri 18.000 detenuti giunti in precedenza da altri campi polacchi smantellati in seguito all'avanzata dei sovietici.
Nell'ultimo mese della sua esistenza, il KL di Bergen-Belsen ospitava circa 50.000 prigionieri, senza cibo, con poca acqua e con un numero esiguo di latrine. In quel mese, circa 13.000 di essi morirono per il tifo, la dissenteria, la fame. I loro cadaveri rimasero insepolti, peggiorando notevolmente le condizioni igienico-sanitarie degli internati.
Quando il capitano inglese Derek Sington entrņ nel campo, dei 50.000 detenuti di aprile erano ancora vivi 12.000 uomini e 28.000 donne; di questi, 10.000 morirono entro una settimana dalla liberazione del campo.
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