Campi di concentramento e campi di sterminio.

 

In modo analogo (ma non identico) ad altri Paesi totalitari, come ad esempio l'URSS, il regime nazista tedesco instaurò un sistema repressivo finalizzato a suscitare negli oppositori, reali o potenziali, un vero e proprio terrore per le conseguenze dei loro eventuali atti politici. Questo sistema, nella Germania nazista, era imperniato sui campi di concentramento (Konzentrationslager o KL), ovvero centri di detenzione gestiti in un primo tempo dalle SA e dopo il 1934 dalle SS, nei quali vennero rinchiusi, a partire dal 1933, tutti coloro che potevano in qualche modo nuocere al regime.
Le tappe fondamentali della costruzione del sistema concentrazionario nazista si intreccia saldamente con le vicende interne al NSDAP e con la storia tedesca degli anni Trenta e Quaranta. Di seguito viene fornita una ricostruzione ragionata delle principali di queste tappe.

Il 2 febbraio 1933, subito dopo la formazione del governo Hitler, prendendo a pretesto le crescenti violenze determinate dalla trascorsa campagna elettorale, la polizia, su ordine del ministro degli Interni di Prussia Göring, compie arresti di massa tra i militanti del Partito socialdemocratico e del Partito comunista: vengono arrestate tra le 25.000 e le 30.000 persone.
Gli arrestati vengono rinchiusi nel carcere di Berlino-Plötzensee, che per tutta la durata del regime nazista sarà la sede dei principali processi politici in Germania.

Il 27 febbraio 1933, in seguito alla promulgazione del decreto «per la protezione del popolo e dello Stato», viene di fatto istituzionalizzato l'arresto politico preventivo contro i nemici del NSDAP.
Nel successivo mese di marzo, il giorno 20, per risolvere il problema della concentrazione degli arrestati politici, viene deciso di istituire, utilizzando le baracche di una vecchia fabbrica di polvere da sparo, il primo Lager nazista: a Dachau, nei pressi di Monaco di Baviera.
Tra il marzo e l'aprile del 1933, nell'arco di un mese, vengono aperti in tutta la Germania ben 14 campi di concentramento, nei quali sono rinchiusi complessivamente circa 27.000 prigionieri politici:

Belzig Brauweiler Buchenwald
(Weimar)
Dachau
(München)
Duerrgoy
(Breslavia)
Esterwegen
Gross-Rosen Kemna
(Wuppertal)
Lichtenburg
Neu Bremm Neuengamme Oranienburg-
Sachsenhausen
Osnabrück Papenburg  
 

Nell'autunno del 1934, dopo l'eliminazione dello stato maggiore delle SA ("notte dei lunghi coltelli"), che avevano avviato il sistema dei KL, la responsabilità di tutti i campi passa alle SS: Direttore amministrativo della sezione SS che si occupa dei campi è Reinhard Heydrich, capo del SD (Sichereitsdienst = servizio di sicurezza) delle SS. Nel settembre del 1939, dopo lo scoppio della seconda guerra mondiale, tutti i servizi dello Stato e della NSDAP che dipendono da Heydrich verranno riuniti nell'R.S.H.A. (Reichsicherheithauptamt = Ufficio centrale per la sicurezza dello Stato).

Nel 1935, per la gestione dei Lager viene creato un apposito corpo di SS: le cosiddette Totenkopfverbände (unità "testa di morto"), organizzato da Theodor Eicke, che fu il primo comandante del KL di Dachau e in seguito Ispettore generale dei campi di concentramento e Gruppenführer (comandante di divisione) delle SS.

Nell'inverno 1936/37, il consolidamento del regime nazista provoca una provvisoria attenuazione della repressione degli oppositori politici. Restano in funzione soltanto 4 campi di concentramento ufficiali (ma ne esistono molti altri non autorizzati, creati da alti ufficiali delle SS nei diversi distretti di appartenenza), nei quali sono recluse, complessivamente, circa 10.000 persone. Si tratta dei campi di Buchenwald, Dachau, Lichtenburg e Sachsenhausen.

Nell'inverno 1937/38, la popolazione dei reclusi nei KL tende a modificarsi in modo sensibile, in conseguenza dell'orientamento assunto dalla politica del regime. I «reati» che comportano l'invio nei campi di concentramento diventano più numerosi, secondo lo schema seguente:

TIPOLOGIA DEI «REATI» PIÙ
FREQUENTEMENTE PUNITI CON LA
RECLUSIONE NEI LAGER
(1933-1936).
PREVALGONO I REATI "POLITICI"
TIPOLOGIA DEI «REATI» PIÙ FREQUENTEMENTE PUNITI CON LA RECLUSIONE NEI LAGER
(1937-1945).
PREVALGONO I REATI "SOCIALI"
"comportamento ostile allo Stato" "appartenenza alla razza ebraica"
"manovre politiche" "appartenenza alla razza zingara"
"comportamento disfattista" "omosessualità e altri crimini sessuali"
"diffusione di notizie tendenziose" "reati comuni"
"espressioni sfavorevoli nei confronti di personalità dirigenti della NSDAP" "appartenenza alla setta dei Testimoni di Geova"
"disprezzo per la bandiera e per i simboli della NSDAP e dello Stato" "oziosità" (mendicità, abbandono del lavoro senza valida giustificazione, vagabondaggio)
"ex-membri della NSDAP allontanati dal Partito per indegnità" (vittime naziste delle lotte interne alla NSDAP)
"Ebrei arrestati nel corso di "Einzelaktionen" (azioni singole)" [cioè non durante arresti di massa]
Lo schema è stato ottenuto unificando le informazioni contenute in Bracher (1973), Peukert (1989) e in Hilberg (1987).

Nel periodo 1939-1945, in concomitanza con l'andamento della seconda guerra mondiale e degli sviluppi della politica razziale del regime, il sistema concentrazionario si consolida ulteriormente, diventa più complesso e viene articolato in tre tipi di KL, con diverse tipologie di prigionieri, secondo questo schema:

TIPO DI LAGER DISLOCAZIONE
PREFERENZIALE
TIPOLOGIA DEI DETENUTI AMMINISTRAZIONE
Konzentrationslager Germania detenuti politici, prigionieri di guerra sovietici, oppositori politici e membri dei movimenti di resistenza antifascista dei Paesi occupati, detenuti comuni SS Totenkopfverbände (unità "Teste di morto")
Vernichtungslager
(campi di annientamento)
Polonia detenuti politici, Ebrei, zingari, slavi (soprattutto civili polacchi e sovietici), prigionieri di guerra sovietici SS Totenkopfverbände
Kriegsgefangenenlager (campi per prigionieri di guerra) Germania militari alleati ad eccezione dei sovietici, militari italiani (dopo l'8 settembre 1943) Wehrmacht e altri comandi delle forze armate regolari




La creazione dei campi di sterminio

L'ideazione dei Vernichtungslagern (campi di annientamento) risale al periodo 1941-42.

Secondo quanto riporta Raul Hilberg, essi hanno antecedenti importanti nei "reparti di eutanasia", istituiti nel 1939 presso unità pediatriche (Kinderfachabteilungen) appositamente costruite in una tentina di asili e ospedali allo scopo di uccidere circa 5000 neonati e bambini mongoloidi, idrocefali, microcefali, handicappati motori e malformati, nonché nei quattro "istituti di eutanasia" (Grafeneck, Brandenburg, Sonnenstein, Hartheim), presso i quali vennero uccisi circa 70.000 adulti sofferenti di senilità, labilità mentale, epilessia, sindrome di Huntington, oppure ospedalizzati da almeno cinque anni (quindi malati cronici). Ciò che caratterizzava queste strutture, era la loro finalizzazione esclusiva alla eliminazione dei pazienti: non si trattava di ospedali e reparti con pazienti residenti, bensì di luoghi nei quali i pazienti venivano condotti al solo scopo di eliminarli, utilizzando monossido di carbonio (antecedente del Zyklon B nella tecnica nazista dello sterminio) o farmaci (come il luminal e la morfina-scopolamina) capaci di indurre patologie mortali.

Quando, nel 1941, incominciano a manifestarsi le prime "controindicazioni" alle fucilazioni di massa degli Ebrei sovietici (i soldati SS incaricati dei massacri sviluppavano rapidamente sintomi nevrotici o psicotici), si pensa di applicare anche nei confronti degli Ebrei le tecniche di eliminazione sperimentate in Germania per mettere fine a quelle che la terminologia nazista definiva "vite senza valore" (lebensunwerten Lebens).

Hilberg riferisce che il primo centro per l'eliminazione degli Ebrei è stato quello istituito a Kulmhof (Chelmno) nel 1941, quando il Gauleiter del Wartheland, Greiser, ottiene da Himmler l'autorizzazione a uccidere 100.000 Ebrei nel territorio del suo distretto. Da Berlino vengono inviati nel Wartheland tre camion attrezzati per l'uccisione dei prigionieri con il gas di scarico prodotto dal motore: l'intera zona circostante il bosco di Chelmno viene chiusa e adibita unicamente allo sterminio degli Ebrei.

Il secondo centro di sterminio (e il primo vero e proprio "campo"), in ordine di tempo, è quello di Auschwitz (Ozwiecim), che tuttavia resta sino al 1944 un campo "misto" - di sterminio ma anche di lavoro -, giacché la manodopera viene sia appaltata dalle SS alle aziende impegnate nella produzione industriale di materiale bellico, sia utilizzata per scopi economici propri dell'amministrazione delle stesse SS. Costituito nel 1940, già alla fine del 1941 è il primo campo ad utilizzare camere a gas funzionanti con Zyklon B (acido cianidrico). Il campo, che alla fine del 1944 conterrà circa 160.000 prigionieri registrati, nei due anni precedenti è servito all'uccisione di almeno un milione di Ebrei.

Nei primi mesi del 1942 viene portata a termine la costruzione dei tre campi di sterminio di Belzec, Sobibór e Treblinka, situati tutti e tre nel Governatorato Generale. Questi sono piccoli campi esclusivamente destinati allo sterminio, che non possiedono baracche per l'alloggiamento dei prigionieri. Uno degli operai polacchi utilizzati per la costruzione di Belzec, dopo la fine della guerra ha riferito che, in origine, il campo possedeva, oltre alle baracche per l'alloggiamento delle guardie e per gli uffici dell'amministrazione, soltanto tre edifici in legno:

una sala d'attesa conduceva attraverso un passaggio a un'anticamera, che portava a una terza costruzione formata da un corridoio con tre porte che aprivano altrettanti scompartimenti, provvisti di tubazioni al suolo e di una porta d'uscita. Le sei porte (d'entrata e d'uscita) di questi tre scomparti, erano isolate molto bene con del caucciù e si aprivano verso l'esterno. [citato in Hilberg (1987), p. 953].

Le camere a gas (monossido e biossido di carbonio, prodotto da un motore diesel preso da un carro armato, collocato in un apposito locale) sono cammuffate da docce e a Treblinka l'edificio che le ospita presenta all'esterno una stella di Davide; sopra l'ingresso è appesa una tenda scura sottratta ad una sinagoga, con l'iscrizione in ebraico: «Questa è la porta per la quale entrano i Giusti» (più che a schernire le vittime, questa scenografia ha lo scopo di rassicurarle, giacché a Treblinka, mancando i forni crematori per l'eliminazione dei cadaveri, nei periodi di maggiore attività del campo, quando le fosse di combustione sono insufficienti a smaltire i cadaveri, i nuovi arrivati, scendendo dai convogli, vengono accolti da orrende scene di cadaveri in decomposizione, inquietanti presagi del loro imminente destino).
Tra luglio e settembre del 1942, dopo che nell'estate si è verificata una vera e propria congestione dei campi, in tutti e tre vengono costruiti nuovi impianti per lo sterminio: ciascuno dei tre campi viene dotato di sei camere a gas, che lavorano a ritmo accelerato per almeno un anno.

L'ultimo dei campi di sterminio, quello di Lublino-Majdanek, ha una storia più complessa. Costruito nel 1939 per i prigionieri di guerra, si trasforma progressivamente in un campo di lavoro e di transito anche per civili polacchi ed Ebrei. Nel settembre-ottobre 1942 vengono aperte tre piccole camere a gas (due funzionano a monossido di carbonio e acido cianidrico, la terza solo ad acido cianidrico), che dall'autunno 1942 all'autunno 1943 uccidono dai 500 ai 600 Ebrei la settimana. Nel novembre del 1943, le esecuzioni con i gas vengono interrotte e Majdanek inizia ad essere un centro per le fucilazioni di massa: in un solo giorno, il 3 novembre 1943, vi vengono fucilati 42.000 Ebrei. Lo storico Christopher Browning, che ha ricostruito minuziosamente la tecnica dell'eccidio, lo descrive in questi termini:

Gli Ebrei raggiungevano l'ultima fila di baracche, dove erano costretti a spogliarsi, poi, con le braccia in alto, le mani intrecciate dietro la nuca e niente addosso, venivano condotti fuori a piccoli gruppi, fatti passare attraverso un buco della recinzione e guidati fino alle fosse scavate dietro il campo.

Due poliziotti tedeschi che assistono al massacro del 3 novembre, lo descrivono a loro volta in questo modo:

I tiratori dei plotoni di esecuzione, che sedevano sul bordo delle fosse proprio di fronte a me, erano membri dell'SD [...]. Per ogni fossa c'era un plotone di esecuzione. Non saprei più dire il numero esatto delle fosse. È probabile che ce ne fossero molte e che le fucilazioni avvenissero simultaneamente in diversi posti [...] (Heinrich Bocholt).
L'intero procedimento era la cosa più raccapricciante che avessi visto in vita mia, perché potei spesso constatare che dopo una raffica gli Ebrei erano solo feriti, e quelli ancora in vita venivano praticamente sepolti vivi sotto i cadaveri di quelli fucilati dopo, senza che ai feriti fosse dato il cosiddetto colpo di grazia. Ricordo che dalle pile di cadaveri i feriti maledicevano gli uomini delle SS [...] (Martin Detmold) [le citazioni sono tratte da Browning (1995), pp. 145-147].

Complessivamente, dunque, i campi di sterminio nazisti erano sei, tutti dislocati in Polonia: due (Chelmno e Auschwitz) nei territori annessi alla Germania, gli altri quattro (Belzec, Sobibór, Treblinka e Lublino-Majdanek) nel Governatorato generale. Qui giungevano e venivano uccisi Ebrei arrestati in tutti i territori europei occupati dai tedeschi. Raul Hilberg ha schematizzato così il contributo di questi campi al genocidio degli Ebrei:


CAMPO LUOGHI DI PROVENIENZA
DELLE VITTIME
PERIODI DI ESECUZIONI SISTEMATICHE N° PERSONE
UCCISE
KULMHOF (CHELMNO) Wartheland
Germania
Austria
Boemia
Moravia
dal dicembre 1941 al settembre 1942 /
giugno e luglio 1944
150.000
BELZEC distretto di Cracovia
distretto di Lublino (compresi gli Ebrei deportati dalla Germania e dall'Austria nel 1940)
dall'autunno 1942
all'autunno 1944
550.000
SOBIBÓR distretto di Lublino
Paesi Bassi
Slovacchia
Austria
Germania
Russia (Vilnius e Minsk)
Francia
aprile e giugno 1942 / dall'ottobre 1942 all'ottobre 1943 200.000
TREBLINKA distretto di Varsavia
distretto di Radom
distretto di Byalistok
distretto di Lublino
Macedonia
Tracia
Germania
Austria
campo di transito di Theresienstadt
dal luglio 1942 all'ottobre 1943 750.000
MAJDANEK distretto di Lublino
distretto di Varsavia
Slovacchia
Germania
Boemia
Moravia
distretto di Bialystok
Francia
dal settembre 1942 al settembre 1943 / novembre 1943 (fucilazioni di massa) 50.000
AUSCHWITZ (OZWIECIM) Ungheria
Polonia
distretto di Bialystok
Wartheland
Alta Slesia
Prussia Orientale
Governatorato generale
Francia
Paesi Bassi
Grecia
Theresienstadt
Slovacchia
Belgio
Germania
Austria
Boemia
Moravia
Italia
Croazia
Norvegia
dal febbraio 1942 al novembre 1944 1.000.000
TOTALE dal dicembre 1941 al novembre 1944 2.700.000


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