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Vittime della politica antislava dei nazisti durante il secondo conflitto mondiale. |
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Le conseguenze pratiche delle dichiarazioni d'intenti dei gerarchi nazisti appaiono del tutto evidenti qualora si considerino le cifre delle perdite umane subite dalle popolazioni slave durante la seconda guerra mondiale:
* Questa cifra si riferisce soltanto ai cittadini polacchi non ebrei. Ad essa andrebbero sommati i circa 3.000.000 di ebrei polacchi sterminati tra il 1940 e il 1944, per un totale di 5.300.000 civili polacchi uccisi. Le cifre relative all'Unione Sovietica (il cui esercito, sebbene a caro prezzo, riuscì a resistere all'aggressione tedesca e a contrattaccare, partecipando alle operazioni militari sino alla vittoria finale degli Alleati nel 1945) sono già, di per sé, spaventose, se si considera che dei 21.300.000 caduti ben il 36,15% furono civili. Quelle relative alla Cecoslovacchia e alla Polonia (che cedettero alla pressione militare tedesca e subirono una più lunga occupazione) sono terrificanti: per ogni militare cecoslovacco ucciso, i tedeschi uccisero 1.750 civili; per ogni militare polacco caduto (compresi i militari che nel 1939 riuscirono a fuggire in Inghilterra e continuarono la guerra inquadrati nell'esercito inglese e i militari che, dopo il 1940, si unirono alla Resistenza), uccisero 2.016 civili polacchi (escludendo sempre i 3.000.000 di ebrei polacchi, considerando i quali la proporzione sale a 4.516 civili uccisi contro ciascun militare caduto). Queste cifre sono ancora più impressionanti se confrontate con le proporzioni globali (cioè relative a tutti i paesi belligeranti) tra i caduti militari e i caduti civili nel corso della prima guerra mondiale: i militari morti furono complessivamente 8.877.000, mentre i civili morti furono circa 11.000.000. In quest'ultima cifra, però, rientrano pochissimi civili uccisi per azioni di guerra o altre azioni violente: la stragrande maggioranza dei civili deceduti nel corso della prima guerra mondiale (nella proporzione di 1 civile ogni 80,7 militari) morì per le conseguenze indirette del conflitto (denutrizione, epidemie, ecc.). Nel numero, infine, sono compresi i civili colpiti, nel 1918, dall'influenza "spagnola", che provocò circa 10.000.000 di decessi in tutto il mondo. |
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