1943:
Nella fotografia, una intera famiglia di Ebrei olandesi durante un trasferimento da Amsterdam a Westerbork. Si noti la povertà del bagaglio (insolita per la ricca comunità ebraica olandese), dovuta al fatto che, in base ai decreti emessi dalle autorità tedesche nel marzo del 1942, i beni degli Ebrei erano soggetti a confisca. La stella di Davide gialla cucita sugli abiti (introdotta in Olanda nel maggio del 1942), rendeva immediatamente e pubblicamente riconoscibili gli Ebrei.
La popolazione ebraica olandese ammontava prima della guerra (l'invasione tedesca incominciò il 10 maggio 1940) a circa 140.000 persone. Nell'autunno del 1940 entrarono in vigore nel Reichskommissariat olandese le leggi antisemite, che escludevano gli Ebrei dagli incarichi pubblici e istituivano l'obbligo di registrazione delle persone e dei beni. La maggioranza degli Olandesi, tuttavia, solidarizzarono con gli Ebrei e nel corso del 1941 (25 febbraio), caso del tutto eccezionale nei Paesi occupati dai tedeschi, si verificò uno sciopero generale di protesta contro la brutalità dell'occupazione. Ciò nonostante, le persecuzioni antisemite continuarono ed anzi si inasprirono nel gennaio del 1942, quando gli Ebrei olandesi vennero concentrati ad Amsterdam e gli Ebrei stranieri residenti in Olanda furono rinchiusi nel campo di raccolta di Westerbork. Nel giugno del 1942 anche gli Ebrei olandesi vennero rinchiusi a Westerbork, e di qui, nei mesi successivi, furono deportati nei campi di sterminio di Auschwitz e di Sobibor (nel distretto polacco di Lublino). Complessivamente, tra il 1940 e il 1945 vennero uccisi circa 100.000 Ebrei olandesi.
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