![]() La politica di intimidazione e di violenza morale perpetrata nei confronti degli Ebrei, soprattutto in Europa orientale, dopo l'inizio della guerra, conobbe un primo salto di qualità nel febbraio 1940, quando venne istituito a Lódz, nella parte della Polonia integralmente annessa alla Germania, il primo ghetto. Dal punto di vista "legale", l'istituzione dei ghetti venne giustificata dai nazisti come conseguenza della necessità di separare gli Ebrei dalla popolazione cristiana, "naturalmente ostile" (quindi come provvedimento volto alla "tutela" degli Ebrei stessi da possibili violenze delle popolazioni locali). Benché nei ghetti gli Ebrei venissero dotati di un proprio governo autonomo (Judenrat), che disponeva persino di una propria forza di polizia, la falsità di questa motivazione apparve del tutto evidente già nell'ottobre 1941, quando l'amministrazione tedesca emise un ordine che obbligava, pena la morte, gli Ebrei a risiedere nei ghetti (ciò significa che tutti gli Ebrei arrestati fuori dei ghetti potevano essere immediatamente fucilati). In realtà, la chiusura degli Ebrei nei ghetti era da un lato l'inevitabile conseguenza della concentrazione degli Ebrei stessi nei centri urbani, che ad esempio in Polonia era stata ordinata pochi mesi dopo lo scoppio della guerra, dall'altro il tragico preludio allo sterminio nei Vernichtungsläger. Non solo: l'ordine di trasferimento nei ghetti era generalmente l'ultimo atto di una serie di vessazioni, che generalmente iniziavano con l'"arianizzazione" delle attività economiche ebraiche (ovvero con l'esproprio di tutti i beni economici appartenenti ad Ebrei) e proseguivano con l'obbligo, per gli Ebrei, di rispettare il coprifuoco speciale dalle sei del pomeriggio alle sei di mattina, con l'imposizione dapprima di indossare un bracciale giallo, poi di cucire sugli abiti una stella di David gialla come segno di riconoscimento, con la proibizione di possedere mezzi di trasporto propri (auto. biciclette, ecc.) e con il divieto di utilizzare i mezzi di trasporto pubblici. Le condizioni di vita nei ghetti furono sin dai primi mesi molto difficili, in primo luogo perché nei ghetti vennero fatte affluire le popolazioni ebraiche rastrellate nelle campagne e nei centri minori, con un effetto di sovraffollamento che divenne insostenibile a partire già dal 1941. ![]() |